Il corpo è il nostro livello “visibile”, misurabile e quantificabile, ma i dati che lo riguardano e che ricaviamo dalle analisi diagnostiche, da soli non riescono a definire il nostro stato complessivo di benessere. Infatti, per quanto i risultati dei nostri esami possano essere ottimali, se il nostro stato d’animo è diffluente, non riusciamo a percepire un senso di benessere generale. Allo stesso modo, se mangiamo un cibo “perfetto” dal punto di vista qualitativo, equilibrato nel suo aspetto nutrizionale e anche appetibile al gusto, il modo in cui tale cibo sarà digerito, metabolizzato e assimilato, dipenderà molto strettamente dai pensieri e dalle emozioni che accompagnano il pasto.
I due livelli – quello fisico e quello psichico – si influenzano reciprocamente.
E non solo: spesso il corpo mostra, a livello fisico, quello che la persona non riesce a consapevolizzare a livello psichico. Il corpo diventa pertanto l’interprete sincero di atteggiamenti della nostra psiche di cui non siamo coscienti. E di questo dovremmo essergli sempre grati, perchè se impariamo a leggere il linguaggio del nostro corpo, possiamo imparare moltissime cose che riguardano noi e come siamo fatti.