Siamo davvero quello che mangiamo?

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Un principio che si va affermando sempre più, e che naturalmente condivido, è che, se vogliamo stare bene o migliorare le nostre attuali condizioni di salute, dobbiamo effettuare un cambiamento di abitudini e stile di vita. Spesso non viene però chiarita con sufficiente enfasi, quale sia la direzione verso cui effettuare tale cambiamento: nella maggior parte dei casi si intende che il lavoro da fare sia rivolto esclusivamente all’esterno, e quasi mai invece si considera che occorre fare un lavoro interiore!

A livello fisico – nel corpo – si riscontra moltissimo di quello che ogni persona è a livello psichico. Detto con altre parole, l’insieme delle emozioni e dei pensieri ricorrenti di una persona è in grado di condizionare fortemente il suo stato fisico. La forte connessione mente-corpo, sulla quale si basa la medicina psicosomatica, influenza tutti i processi dell’organismo, compresi l’alimentazione e la nutrizione. Se ci riflettiamo un istante, possiamo constatare che noi … non siamo quello che mangiamo ma, al contrario,… quello che mangiamo (e come lo mangiamo) è determinato da CHI SIAMO!

Se crediamo soltanto nella dimensione materiale della nostra persona, e asseriamo che le molecole che assumiamo con l’alimentazione vanno a formare le molecole del nostro corpo, stiamo guardando solo un aspetto del complesso sistema legato alla nutrizione. Noi siamo anche psiche e spirito, ma poiché queste due dimensioni sono invisibili, e soprattutto non misurabili, talvolta le neghiamo del tutto, oppure ci dimentichiamo che esistono. Come possiamo credere che, pur facendo parte di noi, psiche e spirito non intervengano in tutti i processi che avvengono nel nostro organismo?

I nostri menu quotidiani il più delle volte non sono il frutto di scelte, ma semplicemente riflettono uno stile di vita tutto proiettato all’esterno, in cui gli alimenti, già pronti, sono solo soluzioni di comodo per mettere a tacere i segnali della fame, per riprendere velocemente le energie e continuare … a vivere la vita che, probabilmente, non abbiamo nemmeno scelto. Come dire, le nostre vite sono all’insegna dell’automatismo.

Una sana alimentazione è invece una scelta ponderata, ma se prima non abbiamo lavorato all’interno, metterla in pratica è un’impresa faticosa. Oppure, la si porta avanti per un certo periodo di tempo … ma non appena si interrompe, si ricade subito nelle vecchie abitudini! D’altronde, quando una parte delle nostre emozioni e pensieri non è allineata con l’idea di cambiare alimentazione, e preferirebbe lasciare le cose come stanno, non ci stupiamo se il risultato dei nostri sforzi è di breve durata. Invece di deprimerci o ostinarci a cercare fuori di noi la causa, cambiando dieta o addirittura nutrizionista, sarebbe il caso di andare a vedere quale parte si oppone e perché. Io consiglio di intraprendere un lavoro interno di autoconoscenza – come quello proposto dalla Psicosintesi -, se si vogliono consolidare i risultati visibili all’esterno.

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